Cecchet, Lucia (2012) Poverty and Beggary in Ancient Greece (800-330 BC): Perception, Identity and Social Reality. PhD thesis, Università di Trento, Ruprecht-Karls-Universität Heidelberg.
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Abstract
La presente ricerca ha l'obiettivo di ricostruire – sulla base dell'esame delle fonti letterarie greche di età arcaica e classica – gli aspetti fondamentali intorno ai quali si è articolata la riflessione sul tema della povertà. Il lavoro qui proposto non è una ricerca esaustiva sui problemi relativi a povertà e impoverimento nel mondo greco dall'età arcaica a quella ellenistica: sia la durata che la natura del progetto hanno imposto infatti precisi limiti temporali e geografici. Il lavoro inizia con l'esame delle fonti letterarie di età arcaica, a partire circa dall' VIII sec. a.C., e finisce con l'esame di quelle coeve all'espansione di Filippo II di Macedonia nel IV sec. a.C. La polis ateniese non è l'unica organizzazione politica e sociale presa in considerazione: la democrazia e la cultura ateniese di età classica, infatti, sono eredi sia della cultura ateniese di età arcaica sia della riflessione etica, politica e filosofica elaborata in altre parti del mondo greco sempre in età arcaica. Pertanto sarebbe impossibile capire la concezione, la percezione e l'immaginario ateniese sul tema della povertà, e le soluzioni concretamente proposte ai problemi ad essa relativi senza prendere in esame la precedente riflessione maturata sugli stessi temi in ambito ateniese e non. L'esame della documentazione relativa ad alcune poleis di età arcaica sarà condotto nella prima parte del lavoro sotto il titolo di ''Poverty and Destitution in the Archaic World''. La seconda parte, intitolata ''Being Poor in Classical Athens'' è rivolta esclusivamente allo studio della documentazione relativa alla democrazia ateniese di quinto e quarto secolo a.C. Questa scelta non è dovuta semplicemente alla maggiore quantità di informazione disponibile per Atene rispetto alle altre poleis nell’età classica: essa è dovuta anche al fatto che, come viene dimostrato nella seconda parte di questo lavoro, la democrazia ateniese ha riformulato l'idea tradizionale di povertà attraverso la celebrazione e della legittimazione politica di ciò che ho chiamato ''povertà attiva''. Il lavoro può essere diviso in tre grandi sezioni tematiche: la prima riguarda quello che possiamo chiamare, con un certo grado di astrazione teorica, ''il mondo dell'epica''. In questa prima sezione (che comprende i capitoli I e II) si trattano le immagini letterarie relative a povertà e accattonaggio nell'Odissea e in Esiodo (Le Opere e i Giorni), le spiegazioni ideologiche indirettamente fornite per questi fenomeni all'interno di questi poemi, le modalità ix di integrazione e assistenza a poveri e mendicanti e, per converso, le forme della loro possibile emarginazione nel contesto di una società rurale arcaica. La seconda sezione (Capitolo III) prende in esame altre fonti di età arcaica, questa volta relative al problema di povertà e impoverimento nel contesto della polis di VII e VI secolo a.C., quindi nell'ambito di una realtà politica e sociale in fase di definizione. Vengono esaminati i casi di Sparta, Megara e Atene sulla base delle informazioni fornite dai poeti elegiaci di VI secolo e su fonti piú tarde relative all'età arcaica (principalmente Aristotele e Plutarco). Uno dei punti salienti dell'indagine sono le grandi azioni di riforma che, secondo una tradizione probabilmente risalente al IV secolo a.C., sarebbero state attuate da queste poleis in età arcaica per porre fine ai problemi posti dall'impoverimento e dall'indebitamento di ampi strati della popolazione rurale ripristinando così l'equilibrio politico e sociale minato da questi fenomeni. La terza sezione (che corrisponde alla seconda parte del lavoro) è rivolta interamente allo studio dell'Atene democratica. Nei capitoli IV, V e VI verrà ricostruito il dibattito che sembra aver animato la scena pubblica ateniese riguardo a temi quali povertà e leadership politica, povertà e virtù etiche, povertà ''attiva'' e povertà ''passiva'' con la conseguente stigmatizzazione pubblica dell' inattività (argia) intesa come comportamento socialmente e politicamente inaccettabile. I punti cardine di questo dibattito possono essere ricostruiti sulla base di rappresentazioni teatrali (soprattutto alcune tragedie euripidee e alcune commedie di Aristofane), degli scritti politici di Platone e Aristotele, e dell'oratoria di IV secolo, sia di tipo politico-epidittico che forense. Nella sezione finale (Conclusioni) vengono posti a confronto i risultati emersi dalla ricerca condotta nella prima (cap. I-III) e nella seconda parte (cap. IV-VI) al fine di individuare elementi di continuità e di cambiamento nella percezione pubblica, nella riflessione politica e nella rappresentazione letteraria del fenomeno della povertà e dei problemi ad essa relativi all'interno del periodo storico preso in esame (ca. 800-330 a.C.).
Item Type: | Doctoral Thesis (PhD) |
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Doctoral School: | Humanities, Philosophy, History and Cultural Heritage (till the a.y. 2010-11) |
PhD Cycle: | 24 |
Subjects: | Area 10 - Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche > L-ANT/02 STORIA GRECA |
Repository Staff approval on: | 27 Feb 2014 15:47 |
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